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PREMESSA

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Quando s’inizia a scrivere al fine di trasferire ad altri la concettualità del proprio essere e intendo “ESSERE” quale tramite di un’esperienza d’anni di ricerca del SE, scaturisce un impegno a me naturale d’umiltà e d’amore rivolgendomi a chiunque si ponga nella condizione di leggere questa esperienza e avrei piacere fosse intesa come una lettera che  personalmente ho voluto inviarti e questa lettera “scaturisce” dalla quantità immensa d’amore che provo per tutto ciò che Dio ha creato.

Pongo la mano a scrivere secondo coscienza, quella coscienza che mi ha guidato per molti degli ultimi anni, mi auguro continuerà a farlo fino all’ultimo dei miei giorni e Tu che poni lo sguardo su queste pagine fallo con l’occhio del cuore, privo di congetture e preconcetti saprai cogliere l’attimo che appartiene all’eternità al fine di accomunarci in questo grande bisogno d’AMORE.

Per molti anni, offuscato dall’incomprensione, ho vagato e brancolato nel buio alla ricerca di cose senza senso, noncurante di appartenere alla condizione di un   male che priva ognuno di noi della Luce Divina, indifferente agli errori e accecato da falsi bisogni, schiavo di mille congetture, ho sbagliato con molti di Voi, perdonatemi per tutti i fastidi arrecati, quando sarà il momento di partire per l’altra sponda vorrei farlo senza portarmi appresso odi e rancori, che Dio abbia pietà di me (non abbiate timore, di pietà ne ha avuta sin dall’inizio dei tempi, dalla creazione ad oggi e per tutti i tempi che appartengono all’eternità, come l’uomo appartiene al mondo).

Coinvolto nella costante ricerca dell’ESSERE avverto la sensazione del Risveglio attraverso il continuo stato di gioia e le risposte alle mie domande non hanno più modo di esistere, svaniscono dando spazio alla consapevolezza d’Essere.

Finalmente “SONO”.

Compiaciuto dell’attenzione posta da parte Tua auguro a Te e a tutti coloro che intraprendono il cammino verso Dio il Risveglio per un amore nuovo, quell’Amore che ci rende ad immagine e somiglianza dell’Altissimo, sempre sia glorificato, (non facciamone di Dio la nostra immagine ma il preciso contrario).

Ringrazio Dio per mio Padre e mia Madre quale meraviglioso tramite del germe che porto, che Dio li abbia entrambe in Luce e la pace sia su di loro.

Giunto oltre la gobba del ponte della mia vita la discesa si prospetta sempre più dolce, è stato arduo sconfiggere me stesso ma ora vivifica in me la visione della fine del ponte, luogo in cui si abbandona la carne e la Luce del pensiero si nutre dell’Immenso procedere delle cose poste sotto leggi ancora a noi sconosciute.

Il Risveglio è come la chiave della porta che conduce oltre la fine del ponte, non vediamo la porta ma ne avvertiamo l’Energia che è posta dietro, come in primavera allo sbocciare dei germogli cogliamo la sensazione dell’arrivo dell’estate.

 

                                                                                         Lavinio di S.ta Croce

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